SUPER GIULIETTA

Ciao! Sono Giulia Manfredini, ho quasi dieci anni, e vivo a Formigine in provincia di Modena.

Sono molto divertente. E insieme ai miei amici ci facciamo 10.000 risate. 
Sono molto brava in: matematica, arte, scienze e italiano. Ho 4 cugine e 1 cugino. 2 abitano a Vignola: Riccardo, Alessia; a Diano Marina: Liliana, Ludovica e Leonora (litigano sempre tra di loro). Mi piace tantissimo la pizza, gli gnocchi di patate fatti dalla mia mamma, il risotto che fanno a scuola e le tigelle (piatto tipico emiliano) con il pomodoro (qui inorridiscono tutti gli emiliani). Ho una gatta di nome Sofia e ho due migliori amiche (Aury e Ele). Mi diverto a giocare con loro anche se qualche volta ci scappa qualche litigio. Amo leggere i libri che raccontano storie di paura e i libri sui miei youtuber preferiti. Non sono bravissima negli sport, ma amo molto nuotare. Sono altruista, anche se qualche volta... lo sono un po' meno.

Ho scelto di essere rappresentata come una sirenetta perché mi piacciono molto le sirene e poi, tornando da una visita a Milano, in un autogrill, abbiamo trovato un bellissimo pupazzo a forma di sirena con i capelli biondi, come i miei. Amo il mare e tutto ciò che contiene. Il mio sogno è andare a vivere in Liguria, al mare, insieme alle mie cuginette e fare tanti bagni insieme. All’inizio ero indecisa su come rappresentarmi, mi sarebbe piaciuto essere disegnata con le mie amiche, ma alla fine, anche su consiglio del gruppo Milano25, ho scelto di essere disegnata come una sirena, che mi rappresenta alla perfezione e mi piace molto. 

La prima volta che abbiamo incontrato zia Caterina è stato durante la radioterapia al Careggi di Firenze. Io e la mamma eravamo appena uscite dallo spogliatoio, dopo aver terminato la mia somministrazione quotidiana di radio. Abbiamo visto Zia Caterina seduta sulla sediolina della piccola area allestita come ludoteca per i bambini in attesa del proprio turno. Era lì, seduta a guardare il suo cellulare. Ricordo di aver chiesto alla mamma chi fosse quella signora con quello strano vestito colorato, il mantello e il cappello fiorito. La mamma mi ha detto di andare da lei e provare a chiederglielo. Un po’ intimidita ho chiesto alla mamma di farsi portavoce per me. Da quel momento non mi ha più lasciata. Ci ha raccontato chi fosse e cosa faceva, la mamma ne aveva già sentito parlare e forse una volta l’aveva intravista, anni prima, dalla finestra della camera d’ospedale dove ero ricoverata, ma all’epoca ero piccolina (avevo poco più di due anni). Zia Caterina mi ha portato sul suo taxi spumeggiante, pieno di colori. All’inizio ero intimidita, ma dopo che ho scoperto che lei è sempre felice di conoscere nuovi supereroi e nuove supereroine, ho cominciato a desirare di stare sempre con lei e non lasciarla mai. Ogni volta che dovevo andare via supplicavo i miei genitori di farmi restare ancora un po’ e poi ci mettevamo d’accordo su quando e dove vederci. Io sono felice ogni volta che la vedo, mi sento a casa, mi fare stare bene e mi riempie di allegria con le sue bolle colorate, la sua musica e il super mega extra Taxi Milano25. 

La mia malattia è stata diagnosticata quando avevo poco più di due anni, si chiama Ependimoma. E’ un tumore raro della fossa cranica posteriore. All’epoca ero troppo piccola per capire quello che stava accadendo. Sicuramente si ricordano di più mamma e papà. Loro forse non avevano neanche ben capito che cosa comportasse, sembrava quasi di essere in un brutto sogno. 

Per il futuro sogno di guarire e tornare a vivere come una persona normale. E smettere di prendere medicine. E che per i prossimi bambini/e facciano meglio il cibo dell’ospedale. Quando sarò grande voglio fare la veterinaria e l’artista, se ho tempo posso dare una mano alle cuoche dell’ospedale.